Conviviale in sede, relatore Daniele Gervasio

Conviviale in sede, relatore Daniele Gervasio

Conviviale in sede, relatore Daniele Gervasio

Serata particolare quella che abbiamo vissuto lunedì perché prima del termine della cena e dell’ inizio della relazione abbiamo avuto la visita inaspettata del Governatore Luigi Maione, arrivato insieme al fratello Giorgio nostro Socio, provenienti da un convegno rotariano tenutosi nelle vicinanze della nostra sede. È stato ricevuto dal Vice Presidente Andrea Bonetti, in quanto il Presidente si trova all’estero per lavoro, nel suo saluto ai Soci il Governatore ha ricordato il President Day, che si è tenuto alcuni giorni prima, nel quale è stato possibile ragionare sul lavoro svolto in questa annata rotariana. L’aspetto più importante è che si è registrata l’ inversione di tendenza nel numero dei Soci del Distretto, dopo un periodo di circa otto anni nel quale si sono registrate riduzioni di personale fino a 500 unità: ad oggi possiamo segnare un +130, segno che l’impegno dei Presidenti e Amministratori dei Club ha dato buoni risultati. Il Distretto chiederà ai Club di aggiornare i dati dei Soci in modo da pubblicare l’ Annuario cartaceo del Distretto.
Poi il Governatore ha chiesto che i Soci siano presenti al Rotary EXPO del 23 marzo, dove incontreranno i Soci degli altri Club per favorire le amicizie, lo scambio di idee sul service da effettuare, in definitiva far sì che il Rotary da Istituzione per un giorno diventi il Rotary delle Persone.

Bonetti presenta il Relatore prof. Daniele Gervasio, Presidente del RC Bergamo Nord, docente universitario dell’Università di Bergamo e dell’ Accademia della Guardia di Finanza sempre di Bergamo, dal 2010 si è occupato di Trust ed è Amministratore Delegato di una società internazionale di gestione di questa forma di attività finanziaria. Il Presidente Cremonesi ha voluto proseguire con questa serata nel suo programma di preparazione al cambiamento, tema dell’annata rotariana.

Gervasio spiega che il Trust è nato per favorire il passaggio generazionale nelle imprese e limitare il più possibile i rischi aziendali in questa fase delicata, ed aiutare l’imprenditore o il titolare di un patrimonio consistente ad individuare i propri familiari o i dipendenti in grado di proseguire nella missione aziendale.
Una volta individuata la tipologia di Trust più adatto alle necessità dell’imprenditore, si può avviare la ristrutturazione della governance aziendale, fase molto delicata nella quale si presentato tutti i possibili contrasti sulla visione del futuro aziendale, ma che il Trust può regolare e risolvere grazie all’intervento di soggetti terzi rispetto agli attori in gioco.
Il primo modello di Trust risale al tempo delle Crociate, quando i nobili cavalieri, prima di partire per la Terrasanta, affidavano i loro beni a gestori fidati che si incaricavano di preservarli ed incrementarli. La forma moderna si è affermata nel 1992 con il suo riconoscimento con una legge europea, ma esistono molte altre legislazioni che si sono stabilizzate nel tempo, come quelle delle isole di Jersey o di San Marino, mentre in Italia ancora non ne esiste una. È vero che nel 2007 si è avuto il riconoscimento fiscale, che ha sancito la trasformazione nell’ immaginario collettivo da strumento di copertura dell’ evasione fiscale a moderna forma di gestione patrimoniale ed imprenditoriale.
Il Relatore si è poi soffermato a spiegare quali sono i soggetti in gioco in un Trust, e cioè 1) il DISPONENTE, cioè colui che si spossessa del proprio patrimonio per affidarne la gestione ad altro soggetto; 2) il TRUSTEE, cioè il gestore a cui è affidato il patrimonio, e che può essere persona fisica (molto sconsigliato, per ovvii motivi) oppure soggetto societario; 3) il GUARDIANO, figura facoltativa, cioè il soggetto a cui il Disponente affida il controllo dell’operato del Gestore; infine i BENEFICIARI, cioè i soggetti a cui andranno i benefici economici dell’ attività del Trust secondo le scelte del Disponente. Interessante l’osservazione del Relatore che è bene che i Beneficiari non siano persone fisiche individuate, ma che siano una categoria (figli, mogli, mariti, altri) aperta, in quanto i soggetti presenti all’ avvio del Trust potranno essere diversi nel numero da quelli presenti alla fine del Trust, cioè al momento di ripartire i benefici.
Infatti il Trust deve avere indicata una durata, che può essere variata durante la sua vita, e che consente in molte situazioni specifiche di proteggere il patrimonio dall’essere aggredito da eventuali creditori. Un beneficio importante che il Trust può fornire è quello conseguente all’entrata in vigore della legge chiamata “Dopo di noi” che prevede tutele di minori, di soggetti con handicap, delle coppie di fatto, ecc.

Caloroso è stato l’applauso dei presenti al termine della conversazione, alcune domande tecniche hanno dato conto dell’ interesse suscitato dal Relatore, al quale Bonetti ha consegnato l’omaggio del Club prima del consueto tocco di campana.