Conviviale in sede, relatore Fabio Rolfi

Conviviale in sede, relatore Fabio Rolfi

Conviviale in sede, relatore Fabio Rolfi

La conviviale è stata aperta come di consueto dal Presidente per presentare il Relatore Fabio Rolfi, che ancora una volta risponde con favore al nostro invito, e per salutare gli ospiti, sia i coniugi dei Soci sia i loro ospiti, ma soprattutto l’Assistente del Governatore Marco Toma.
Il Presidente informa i Soci che il 25 marzo si terrà la Prepasquale, che quest’ anno acquista un rilievo particolare perché sarà l’ occasione per ricordare il nostro Socio Gianni Fratus, amico sincero di molti di noi, appassionato sportivo e acuto osservatore della realtà che ci circonda. La famiglia Fratus ha chiesto che le offerte raccolte in quest’occasione siano destinate ad un centro sanitario importante, e per questo offriranno gratuitamente al Club un Brut Gianni Fratus, selezione speciale che ha conseguito importanti riconoscimenti a livello europeo e mondiale, e la cena della serata. Il Consiglio Direttivo del Club sta mettendo a punto questo passaggio, quando sarà tutto esaminato i Soci saranno informati.
Sabato prossimo, 2 marzo, si terrà a Brescia, Auditorium Capretti, un convegno sul tema “ La situazione demografica in Italia, effetti sociali ed economici”, organizzato dal RC Rodengo Abbazia, ma sostenuto da tutti i Club del Gruppo Brixia. E per questo il Presidente sollecita la partecipazione dei Soci, dato anche l’interesse e l’attualità del tema, di cui si parla poco ma che potrà avere effetti rilevanti nel futuro prossimo.
Infine il 23 marzo il Distretto ha organizzato la ROTARY EXPO a Piacenza, per dare a tutti rotariani l’occasione di incontrarsi, conoscersi, scambiarsi idee per attività rotariane; i Club potranno esporre materiali dei Services che hanno fatto o che hanno in programma, la durata prevista arriva alla 18 per lasciar spazio ad una cena di gala.

Dopo la cena Fabio Rolfi ha preso la parola, spiegando che il compito affidatogli era quello di aiutarci a capire i motivi della protesta dei “trattori” che ha tenuto banco in questi giorni. La sua intenzione è di farlo senza schierarsi dalla parte di una delle tre Associazioni di Categoria del mondo agricolo, che in questi tempi stanno litigando fortemente. Per capire la situazione attuale, secondo Rolfi, è necessario fare un breve excursus storico sulle azioni della Comunità Europea in campo agricolo. Bisogna partire dal 1962, quando è stata introdotta la PAC (sigla nota a tutti) per attuare il sostegno ai prezzi per consentire all’ agricoltura europea di rafforzarsi e stabilizzarsi dopo il periodo post bellico, per formare un Mercato Comune europeo. Nel bilancio comunitario la PAC pesava per il 70% sul totale delle spese, quindi una porzione rilevante che spiega l’impegno della politica europea.
Nel 1970 si è avuta la prima riforma della PAC, introdotto con l’obiettivo di modernizzare il comparto agricolo, aiutando gli agricoltori ad utilizzare macchinari moderni per aumentare la produttività aziendale, e contemporaneamente aumentare le dimensioni delle aziende in modo da aumentare la superficie coltivata.
Nel 1984 la Comunità è intervenuta per modificare l’orientamento dell’ agricoltura, che a quella data aveva superato le richieste del mercato, si registrava una produzione elevata che non veniva assorbita; così sono state introdotte le quote produttive, tutti ricordano i problemi derivati dalle quote latte, che hanno gettato lo scompiglio nell’agricoltura italiana soprattutto a causa di una pessima gestione die dati sulle produzioni. Rolfi non nasconde che per certi versi questa crisi ha fatto bene al mondo agricolo, perché ha creato la consapevolezza che il comparto risulta vincente non battagliando sulle quantità e sui prezzi, bensì sulla qualità e sulla riconoscibilità di un prodotto italiano dalle caratteristiche uniche.
Nel 1992 in Europa si comincia a parlare di ambiente e al mondo agricolo viene chiesto di farsi carico di alcune questioni ambientali, a fronte di una diversa ripartizione degli aiuti; così vengono introdotte normative importanti, basti ricordare quelle sui nitrati e sugli spandimenti dei reflui, che alla fine sono state recepite e gestite in modo positivo per i bilanci aziendali.
Nel 1999 l’effetto della PAC si è ridotto al 50% del bilancio europeo, ed è stata una discesa lenta ma continua, fino ai valori odierni pari al 30 %. Nel 2013 è stata introdotta la misura detta ”inverdimento dei pagamenti” , in sintesi una distribuzione dei fondi in misura della riduzione della superficie coltivata (il famoso setaside), collegato con un incremento dei sostegni ai piccoli produttori, ai quali è stata riconosciuta la capacità di garantire la biodiversità, di registrare un incremento di impiego di giovani. 
L’ultima riforma si è avuta nel 2020, poi entrata in vigore nel 2023 per effetto della pandemia, ed ha operato una svolta radicale nella politica agricola, con l’inserimento dei piani strategici che richiedono maggiore sostenibilità ambientale della produzione; ad esempio nel consumo di carburanti e nell’indirizzo del consumo su prodotti “sostenibili” (ad esempio la carne “coltivata”). Le nuove direttive prevedono inoltre che entro il 2030 il 25% della produzione agricola sia biologica, ponendo per legge un obiettivo che deve essere stabilito dal mercato, dall’educazione dei consumatori; alla stessa data dovrebbero essere eliminati gli allevamenti con animali in gabbia, non si prevede una riduzione del numero di capi, bensì l’ allevamento all’aperto.
Ed è per questo, secondo Rolfi, che si è originata la protesta dei trattori, per far capire alla politica che le sue Direttive devono essere “sostenibili” per le aziende, e devono tener conto della realtà: come si può ridurre il consumo energetico se non sono nemmeno pensati i nuovi macchinari elettrici o ad idrogeno, come non si può tener conto dei grandi progressi che l’ agricoltura, in particolare quella italiana, ha comunque sviluppato in questi anni, per cui si è sottoposta ad un sensibile ammodernamento?
Certo, è necessario che ci si occupi di comunicare alla società tutte queste caratteristiche degli agricoltori italiani, e che si riesca ad affermare una visione positiva dell’attività agricola.
Numerose ed interessanti le domande che i Soci hanno posto al Relatore che ha risposto puntualmente.
Alla fine il tradizionale colpo di martelletto alla campana ha sciolto il convivio dando appuntamento a lunedì prossimo.